MATERIA

Materia è il racconto di una cava di marmo e come in tutti i racconti, l’autore decide cosa raccontare e come farlo.

Non credo ci sia qualcosa di meno vero di una fotografia, nel senso che chi fotografa fa delle scelte precise decidendo cosa inserire nel fotogramma e cosa no, come fotografarlo, con quale luce, con quale intensità, a che ora ed in quale stagione , cosa tenere nell’inquadratura e cosa escludere. Tutte scelte fatte per costruire una visione che non è la realtà ma solo ciò che l’autore vuole fare vedere.

Sembra una banalità, ma spesso si dimentica che la fotografia mente più di un quadro, perché in esso siamo consapevoli dell’interpretazione del pittore mentre quasi sempre crediamo che la macchina fotografica registri ciò che c’è davanti all’obiettivo in modo analitico ed indiscutibile.Evidentemente non è così.Anche senza l’ausilio di ritocchi digitali, la fotografia rivela quello che il suo autore decide di mostrare.

Così questo lavoro vuole raccontare della bellezza e della forza della natura, perfino quando viene violentata come nel caso delle cave di marmo; ambisce ad essere un piccolo omaggio alla Terra.

La realtà, se la si va a vedere di persona, è assai diversa.

In essa c’è l’uomo, la sua immane fatica quotidiana in mezzo alla polvere ed al fango, con temperature al limite della sopportazione umana, dentro la profondità degli scavi ed allo scempio che è riuscito a fare; ma forse era necessario farlo.

C’è poca bellezza e molta sofferenza da entrambe le parti.

Ci sono molti modi di leggere una cava.

Materia vuole raccontarla attraverso l’incanto che comunque il nostro pianeta ci riserva anche nelle condizioni più difficili.

Un paesaggio inatteso che ci ricorda quanto siamo piccoli e provvisori.

©  20 marzo 2017 | Aldo Sardoni
TUTTI I DIRITTI RISERVATI | ALL RIGHTS RESERVED